Mercatino dell'usato: la destinazione d'uso del locale.
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La destinazione d'uso per un mercatino dell'usato

Lunedì 14 Settembre 2009

Esistono varie tipologie di destinazione urbanistica che prevedono l'insediamento di attività. Le principali sono la destinazione produttiva (artigianale, industriale) e quella commerciale e/o di servizi.

Premetto che non esiste un'impostazione standard in quanto ogni singolo comune decide, in assoluta autonomia, se concedere o meno la possibilità di attivare un mercatino dell'usato (o meglio un'agenzia d'affari) in un locale con una specifica destinazione urbanistica.

Normalmente quando si decide di attivare un mercatino dell'usato specializzato, sullo stile di Baby Bazar, ci si indirizza verso un negozio con destinazione d'uso di commercio al dettaglio:  un vero negozio è infatti il "contenitore" più adatto per questo tipo di attività.

Se il punto vendita è generalista, è strategico puntare su spazio grandi per poter proporre un esposizione con un ottimo assortimento di prodotti: una struttura con destinazione mista commerciale / artigianale è decisamente più indicata ed ha un prezzo migliore. In effetti un punto vendita generalista contiene molti elementi di tipo artigianale, come ad esempio gli sgomberi, il montaggio, la riparazione dei mobili e comprende spesso il piccolo restauro. Possiamo sostenere che l'attività di servizi di un'agenzia d'affari è compartimentale rispetto ad una attività artiginale di base e che l'attività di servizi non potrebbe essere esercitata se non ci fosse, all'origine, un'attività artigianale. Con questa impostazione è possibile sostenere la prevalenza artigianale di questa attività.

Chi aderisce ai nostri network Mercatopoli e Baby Bazar, o al nostro servizio di consulenza per negozi autonomi NIU.eco, ha a disposizione un esperto urbanista che è in grado di dialogare con il comune ove andremo ad insediare l'attività, verificare il piano regolatore e presentare una specifica e approfondita relazione tecnica a supporto della richiesta di apertura. Un esperto di questo calibro nel nostro staff ci permette di risolvere situazioni anche molto complesse.

Sarà infatti necessario dialogare con l'ufficio tecnico del comune prima di stipulare il contratto di affitto, per presentare una richiesta di parere preventivo che spieghi l'attività nel dettaglio.

Una volta individuato il locale candidato all'apertura, il primo passo da fare è quello di munirsi di planimetria, di certificato di agilibilità del locale e di richiesta di parere preventivo e fissare un appuntamento con un responsabile dell'Ufficio Tecnico. Il parere espresso all'ufficio tecnico dovrebbe essere chiesto in forma scritta, giusto per evitare qualsiasi sorpresa.

 Infine, per completezza d'informazione e se il piano regolatore lo permette, potrebbe essere percorribile una richiesta di cambio d'uso, ma non mi sento di consigliarla per gli elevati oneri che comporta.

 

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