Domenica 28 novembre è stato presentato, da Occhio del Riciclone, a Roma, il "Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2010" e alla quale manifestazione sono intervenuto come relatore, in qualità di esperto del settore conto terzi.
L'associazione Occhio del Riciclone, nasce agli inizi del 2003 con l’obiettivo di promuovere il Riutilizzo e individuare una soluzione all’emergenza rifiuti a partire dal punto di vista dell’economia popolare.
Tra i principali settori di attività di Occhio del Riciclone spicca l'area della ricerca. Il Centro di Ricerca Economica e Sociale di Occhio del Riciclone è composto da professionisti specializzati in varie discipline: economisti, statistici, tecnici ambientali, giornalisti, psicologi, sociologi, agronomi ed esperti di marketing.
Il principale oggetto dei suoi studi è finalizzato a progettare soluzioni per integrare le economie popolari della raccolta dei rifiuti con i sistemi moderni di Gestione Ambientale. Il suo modello di Riutilizzo sistemico è fondato sulle isole ecologiche e rappresenta oggi l’unica proposta in grado di far raggiungere all’Italia gli obiettivi di Riutilizzo fissati dall’Unione Europea.
Il Centro di Ricerca non si dedica solo allo studio, e trasmette instancabilmente le sue conoscenze alla gente, organizzando costantemente incontri pubblici e campagne di comunicazione a favore della raccolta differenziata e del Riutilizzo. Gli esperti del Centro di Ricerca fanno formazione professionale e coordinano i processi di costruzione delle reti locali e nazionali necessarie a costruire il Riutilizzo su scala.
In Italia i protagonisti del Riutilizzo sono infatti gli operatori dell'usato dei mercati e delle strade, le botteghe di rigatteria e i negozi in conto terzi. A completare il quadro sul Riutilizzo in Italia sono state inserite le esperienze: degli hobbisti, che partecipano a fiere e mercatini per diletto; le cooperative sociali e gli enti di solidarietà che grazie al riuso delle merci riescono ad aiutare o impiegare persone svantaggiate.
Un mondo vasto e variegato che finalmente viene descritto in maniera unitaria e aggiornata nel "Primo Rapporto Nazionale sul Riutilizzo" che d'ora in poi verrà prodotto ogni anno, per avere un quadro sempre aggiornato su questa pratica e sul suo settore di riferimento, l'usato, che ci auguriamo possa smettere di essere un fenomeno largamente sommerso e ignorato per diventare, uno dei più importanti punti di appoggio delle politiche pubbliche in favore dell'ambiente, della promozione sociale e dello sviluppo locale.
Personalmente non posso che appoggiare questo genere di iniziative: attraverso la conoscenza di questo settore si può infatti capire quanto sia importante per la nostra società, analizzare e studiare i sistemi più virtuosi per il riutilizzo dell cose che permettono di diminuire l'impatto ambientale dei nostri consumi, risparmiando energia e rispettando l'ambiente.
Ringrazio Gianfranco Bongiovanni per avermi dato l'importante opportunità di confrontarmi con altri importanti operatori che, in modo diverso ma con lo stesso fine, operano nel mio stesso settore.
Imprenditori dell'usato
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