Il business plan per un mercatino dell'usato
Qualsiasi progetto progetto imprenditoriale parte da un visione iniziale per arrivare ad una formula imprenditoriale concreta. Il business plan è il documento che ti aiuta a rendere concreta la tua idea imprenditoriale:
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pianifica l'avvio della tua nuova impresa e determina gli obiettivi che vuoi raggiungere;
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analizza la strategia che adotterai;
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evidenzia i problemi e i pericoli che potrebbero presentarsi durante il percorso e indica la validità e la fattibilità del progetto.
L'entusiasmo iniziale per la nuova idea ti può indurre a minimizzare i dati non favorevoli al progetto, o addirittura a non considerarli. Le ricerche pratiche e gli approfondimenti necessari a compilare un business plan possono evidenziare dati prima sconosciuti.
Se vuoi aprire un mercatino dell'usato con l'obiettivo di renderlo redditizio, dovrai quindi mettere per iscritto tutte le componenti del tuo piano imprenditoriale e considerare che il business plan è il documento principe per chiedere un finanziamento.
Il business plan non è utile soltanto in fase di avviamento, ma ha un grande rilievo come strumento per il controllo di gestione, perché consente di non perdere mai di vista quali sono gli obiettivi dell'azienda e di controllarne l'andamento.
A titolo di approfondimento, includo un video molto interessante della prof. Cinzia Parolini della SDA Bocconi School of Management.
In pratica è necessario partire dalla tua visione imprenditoriale che dovrebbe analizzare:
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che cosa si vuole offrire;
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a chi lo si vuole offrire;
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come andrai a proprorre la tua offerta.
L'analisi dovrebbe quindi essere implementata attraverso una formula imprenditoriale che analizza:
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il sistema di offerta;
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il mercato target;
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la struttura.
Tra le varie domande che possono aiutarti ad impostare il documento, le più importanti sono:
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Che profilo hanno i clienti che vorrai servire?
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Quali sono i bisogni che intendi soddisafare?
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Quale sarà il tuo sistema di offerta?
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Come farai a farti conoscere e a raggiungere i tuoi potenziali clienti?
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Chi saranno i concorrenti che dovrai affrontare? Cosa offrono?
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Quali sono gli attuali trend di mercato?
- Quali saranno le economie di scala che dovrai affrontare per essere competitivo?
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Quale sarà la struttura economica del business?
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Che tipo di costi incideranno maggiormente sul tuo business?
Una volta scritte le risposte a queste domande guida potrai iniziare a lavorare sul tuo documento di pianificazione: il business plan.
Sezione documentale del business plan
Il business plan è un documento formale che deve seguire un'impostazione precisa e soprattutto veritiera; è necessario considerare che chi lo leggerà non conosce la tua attività. Deve essere convincente, soprattutto se il lettore dovrà decidere se finanziare o meno l'operazione.
Il business plan inizia presentando l'idea imprenditoriale: devi quindi eseguire un'accurata analisi del tuo progetto, spiegando brevemente come funzionerà la tua attività e puntando ad evidenziare quali innovazioni porterà sul mercato.
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Punta sulle istanze sempre più diffuse a proposito di ecologia, riuso e riciclo.
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Evidenzia che il particolare sistema di vendita, in conto vendita, non ti espone ad alcun rischio sulla merce in vendita.
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Analizza i dati relativi al mercato dell'usato che evidenziano la forte crescita di questo settore.
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Prendi spunto anche dalle proposte di legge sul riuso, che potrebbe, in futuro, inquadrare in modo molto vantaggioso questo tipo di attività.
Passa quindi a descrivere le componenti soggettive, cercando di dare un quadro preciso della tua persona, ovvero delle persone che comporranno la società che gestirà l'attività di mercatino dell'usato. In pratica, oltre ad una sintesi del curriculum vitae della squadra che gestirà l'attività, completo di tutte le esperienze passate, è necessario rispondere alle seguenti domande:
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Perchè vuoi aprire un mercatino dell'usato?
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Che tipo di esperienze hai?
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Perchè vuoi investire in questo settore?
Analizza tutte le componenti che ti hanno fatto decidere di aprire un mercatino dell'usato:
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Perchè pensi che la tua attività avrà successo?
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Qual è la tua visione del mercato?
Analizza quindi la struttura giuridica che hai previsto e approfondisci gli aspetti burocratici della tua attività, ovvero la licenza necessaria e la normativa di riferimento.
Devi quindi entrare nel dettaglio di come funziona un mercatino dell'usato, in modo chiaro ed esaustivo, considerando che chi leggerà il documento, probabilmente non conosce questo settore.
Infine entra nel concreto, motivando le tue convinzioni e analizzando:
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dove aprirai il tuo mercatino dell'usato;
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quali sono le caratteristiche del locale che hai scelto, anche in termini di visibilità;
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quanti sono gli abitanti della zona dove ubicherai il punto vendita;
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quali saranno i segmenti dei clienti ai quali ti rivolgerai;
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quale sarà il tuo piano di marketing;
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quali saranno gli strumenti pubblicitari che utilizzerai per promuovere la tua attività;
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quali saranno le categorie merceologiche dei prodotti che tratterai;
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come farai a reperire i prodotti da vendere;
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quali saranno le provvigioni che applicherai;
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quali saranno le le strutture locali con le quali opererai in sinergia;
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che tipo di tecnologia (software) andrai ad utilizzare per gestire il tuo mercatino dell'usato;
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chi saranno i tuoi concorrenti diretti e indiretti;
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perchè un cliente dovrebbe scegliere la tua azienda invece di un tuo concorrente;
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quali saranno gli obiettivi che intendi raggiungere;
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quali saranno i punti di forza della tua attività rispetto al mercato?
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quali saranno i tuoi punti di debolezza e come intendi compensarli;
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quali potranno essere le situazioni che potrebbero minare la redditività del tuo mercatino dell'usato e come intendi prevenirle.
Più l'analisi sarà dettagliata e più trasuderà passione ed impegno, ovvero gli elementi principali per la riuscita di qualisiasi progetto.
Fabbisogno finanziario di un mercatino dell'usato
Una delle sezioni più importanti del tuo business plan è quella relativa all'analisi del fabbisogno finanziario, ovvero quanto denaro ti serve per avviare l'attività.
Questa analisi è sciuramente molto articolata: per individuare tutte le spese è necessario un accurato lavoro di ricerca e di richiesta di preventivi.
Considera che se questa sezione sarà precisa, riuscirai a pianificare lo start-up in modo corretto e non avrai grosse sorprese. Sottolineo che le spese da analizzare sono quelle relative all'impostazione iniziale, da non confondere con le spese di gestione che vengono invece considerate nella sezione relativa alla previsione dei costi.
Nell'elenco che segue, ho indicato le spese che sicuramente andranno inserite nel fabbisogno finanziario.Ovviamente l'elenco potrebbe non essere esaustivo in quanto è legato ad ogni specifica situazione ma appresenta una buona base di partenza.
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Cauzione affitto
Gli importi da versare al proprietario del locale quale cauzione a garanzia dei futuri adempimenti. Normalmente la cauzione è pari a 2/3 mensilità di affitto e può essere oggetto di trattativa. -
Mediazione agenzia
E' l'eventuale quota, da versare all'agenzia immobiliare, per la mediazione del locale. Normalmente è pari ad una mensilità d'affito o, al massimo, pari al 10% dell'importo annuale del contratto. Ricorda che la richiesta puà essere oggetto di trattativa. -
Fidejussioni
In alcuni casi, soprattutto per le superfici medio grandi, il proprietario richiede a garanzia una fidejussione bancaria o assicurativa, per un certo importo, pari di solito a 6 mensilità. La fidejussione è per la banca, un primo rischio assoluto, al pari di un fido di cassa. Di norma una fidejussione ha un costo (annuale) che va dall'1,7% al 2,5% dell'importo garantito. Anche questa richiesta può essere oggetto di trattativa. -
Lavori di manutenzione ordinarie e straordinaria
In questa voce vanno inseriti gli importi dei preventivi relativi ai lavori ordinari (pittura) e straordinari (adeguamento impianti, pavimentazione, illuminazione, riscaldamento, lavori di muratura, impianti idraulici, richiesta del certificato di prevenzioni incendi) che, dopo la trattativa con il proprietario, sono rimasti a carico del conduttore. -
Costituzione società e adempimenti burocratici
Rappresentano l'onere necessario per costituire la società (spese notarili), per l'apertura della partita iva e per l'iscrizione alla camera di commercio. -
Impostazione contabile, fiscale, giuridica
E' il costo da sostenere per la consulenza dei professionisti (avvocato, commercialista, consulente del lavoro) per poter impostazione correttamente questo tipo di attività. -
Allacciamenti utenze
Per le utenze relative a: telefono, energia elettrica, gas metano, acqua. -
Allestimenti punto vendita
Per una corretta impostazione dell'area destinata alla vendita: area cassa, scaffalature, appenderia, allestimenti dei reparti. -
Insegna e visibilità esterna
Insegna, cartellonistica stradale, indicazioni stradali. -
Promozione d'avvio
Ovvero tutto quello che è stato previsto nel piano marketing, per avviare il tuo mercatino dell'usato. Il costo della promozione d'avvio dovrebbe corrispondere ad almeno il 3% del venduto annuale, calcolato considerando il pieno regime dell'attività. -
Impianto antifurto e antitaccheggio
E' il costo da sostenere per gli impianti necessari a garantire la sicurezza delle merci e di conseguenza del gestore. -
Hardware e Software
È il costo per l'hardware e per il software di gestione del mercatino dell'usato. -
Franchising
Nel caso fosse tua intenzione aderire ad un franchising va inserito nel business plan il costo di affiliazione. -
Liquidità di gestione
Per avviare l'attività avrai la necessità di una certa liquidità per la gestione dei primi mesi dell'attività; in fase iniziale il fatturato non potrà infatti garantirti la copertura dei costi.
Il totale risultante sarà il fabbisogno finanziario, ovvero la quantità di denaro che ti servirà per avviare l'attività. Con questa analisi sarai in grado di sapere, a priori, l'entità dell'investimento che dovrai sostenere e chiedere quindi un finanziamento adeguato. Il fabbisogno andrà poi suddiviso in quote mensili, quale voce di ammortamento del capitale investito, che andrà poi sommato agli altri costi mensili.
La previsione dei costi di un mercatino dell'usato
Un'altra sezione fondamentale del business plan è la previsione dei costi ovvero le spese mensili che dovrai sostenere per il funzionamento del tuo mercatino dell'usato. Le variabili in gioco, anche in questo caso, sono molteplici e vanno tutte correttamente analizzate.
Ricordati che la previsione dei costi di gestione è ben diversa rispetto al fabbisogno finanziario. Mentre quest'ultimo rappresenta il capitale necessario ad avviare l'attività, la previsione dei costi indica le spese periodiche da sostenere per l'attività.
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Canone di affitto dei locali e spese condominiali
E' la posta normalmente più sostanziosa ed è anche quella più facile da calcolare. Vanno anche considerate le eventuali spese condominiali. -
Promozione
E' un costo che deve essere assolutamente imputato, non esiste sviluppo se non viene sostenuto da un'adeguata campagna di promozione periodica. Il costo periodico della promozione dovrebbe corrispondere ad almeno il 3% del venduto, calcolato considerando il pieno regime dell'attività. -
Utenze e postali
Vanno correttamente pianificate le spese per le utenze: telefono, internet, energia elettrica, acqua, spese di riscaldamento, spese postali. -
Manutenzioni e riparazioni
Rappresentano gli oneri previsti per le manutenzioni degli impianti e le eventuali riparazioni. -
Commercialista e consulenti
Sono gli oneri da sostenere per la tenuta contabilie dell'azienda, per dichiariazioni dei redditi del titolare o dei soci e, in genere, per la consulenza. -
Assicurazioni
Vanno considerati i premi assicurativi periodici per la copertura dei rischi legati all'attività (incendio, eventi straordinari, responsabilità civile verso terzi). -
Oneri tributari
Sono da imputare le imposte fisse come rifiuti solidi urbani, tasse societarie, INPS del titolare o dei soci. -
Assistenza Software
Comprende i costi periodici per l'assistenza e l'aggiornamento del software di gestione. -
Canoni franchising
Nel caso fosse tua intenzione aderire ad un franchising, vanno qui inseriti i costi da sostenere periodicamente. -
Dipendenti e collaboratori
Nel caso fossero presenti tali figure, sono ovviamente da considerare a livello di costi e vanno indicati al lordo di oneri tributari. -
Remunerazione imprenditore
Ovvero il compenso per il titolare che presta la sua opera all'interno dell'attività.
Tutte queste voci rappresentano quindi i costi di gestione. Ovviamente più accurato sarà il dettaglio, più fedele e realistico sarà il vostro business plan. Ricordati di non trascurare nulla e di considerare l'analisi dei costi come un documento "vivo", che andrà periodicamente aggiornato in base alle esperienze e alla consuntivazione dei costi.
Analisi dei ricavi di un mercatino dell'usato
L'analisi dei ricavi presenta una certa complessità di calcolo, per il fatto che dovresti poter contare su qualche dato statistico di altri punti vendita simili a quello che vuoi impostare. I dati statistici ritengo che siano uno dei migliori vantaggi competitivi che ha un punto vendita affiliato ad un network rispetto ad uno autonomo. Potendo contare su dati statistici, i valori di un business plan potranno infatti risultare più reali.
Considera però che l'obiettivo di un business plan, non è tanto quello di prevedere un ricavo quanto quello di capire, attraverso delle simulazioni, la sostenibilità del business.
L'analisi dei ricavi ti permette quindi di stabilire:
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quale sarà il punto di pareggio (break even), ovvero il volume di vendite necessario a coprire i costi che sostieni;.
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quale sarà l'impatto sulla sostenibilità del business, se i ricavi saranno più bassi rispetto a quanto previsto;
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quali saranno gli scenari che si presenteranno nel caso i ricavi siano più alti rispetto alla previsione.
Ecco alcuni spunti molto importanti:
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Dimensione del punto vendita
Esiste una stretta relazione tra metratura del punto vendita e volume delle vendite. Locali più grandi potranno infatti contare su di un interesse maggiore da parte del pubblico. Il bacino di clienti del negozio risulterà quindi più grande. -
Visibilità, insegna, raggiungibilità e bacino d'utenza
Il volume delle vendite è direttamente proporzionale alla visibilità del punto vendita, alla facilità per raggiungerlo e al bacino d'utenza sul quale può contare. Per verificare il numero di abitanti potrebbe essere utile consultare il sito comuni-italiani.it. -
Concorrenza
I ricavi generati dall'attività possono essere condizionati dalla presenza di concorrenza diretta (altri mercatini dell'usato in zona) ovvero da altre attività commerciali che vendono lo stesso prodotto a condizioni vantaggiose (outlet, spacci aziendali). Va però sottolineato che la concorrenza di altri esercizi nella zona non è sempre un elemento di sfavore: a volte la presenza di negozio simili da vita ad una specializzazione distrettuale di forte impulso sul consumatore. -
Sistema
Il sistema applicato nel punto vendita, ovvero la modalità con la quale si soddisfano i bisogni dei clienti, è uno dei fattori determinanti per raggiungere un volume di vendita adeguato. -
Impostazione del punto vendita
Punti vendita puliti ed ordinati, fruibili, riscaldati d'inverno e condizionati d'estate, con buone rifiture degli allestimenti, più simili quindi ad un negozio che a un deprimente rigattiere, ottengono, senza alcun dubbio, risultati migliori in termine di volumi di vendita. -
Promozione
La corretta pianificazione della promozione è un fattore basilare, sia in termini di acquisizione di nuovi clienti che per fidelizzare quelli già acquisiti.
L'esperienza con Mercatopoli e Baby Bazar
A titolo di parametro di valutazione, riporto gli obiettivi che ci poniamo con i punti vendita che aderiscono ai network franchising proposti dalla mia azienda.
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160 Euro di venduto per mq - per un punto vendita specializzato di circa 200 mq;
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140 Euro di venduto per mq - per un punto vendita generalista, di circa 500 mq;
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120 Euro di venduto per mq - per ad un punto vendita generalista, di circa 1.000 mq.
Sulla base dei dati storici, raggiungiamo il punto di pareggio:
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per un Mercatopoli al raggiungimento di 45-55 Euro di venduto mensile per mq di superficie,
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per Baby Bazar, al raggiungimento di 75-85 Euro di venduto mensile per mq di superficie.
La marginalità lorda, al netto dell'iva, è di circa il 40,98%, considerando una provvigione del 50%.
Se la pianificazione dell'attività è ottimale il punto di pareggio si ottiene in un periodo di tempo variabile tra 8 e 18 mesi, considerando che i periodi di maggiore crescita per questo tipo di atività sono: marzo e aprile, settembre, ottobre.
La burocrazia del tuo mercatino ti spaventa?
Niente paura, ti aiutiamo noi, gli specialisti dell’usato!
Contattaci allo 045 2370857 o inviaci una richiesta scrivendo a commerciale@leotron.com, verrai ricontattato dai nostri consulenti per tutte le informazioni!
NIU.eco - il network degli imprenditori dell'usato
Per approfondire questa tematica puoi aderire a NIU.eco, il network che raggruppa gli imprenditori dell'usato indipendenti.