Questo è un capitolo che non avrei mai voluto scrivere, ma sono convinto che l'ipotesi della chiusura della propria attività, pen mancanza di redditività, debba comunque essere presa in considerazione.
In effetti è assai raro che un mercatino dell'usato fallisca, nel senso giuridico del termine, proprio per la particolare tipologia dell'attività che non prevede l'acquisto delle merci destinate alla rivendita.
Magari sei arrivato a questa pagina perchè il tuo mercatino dell'usato non funziona come vorresti e stai cercando delle soluzioni. Ti dico, in tutta onestà, che se il tuo punto vendita non va bene, la responsabilità è assolutamente ed esclusivamente tua. Prendendo coscenza di questa responsabilità sei però a buon punto, puoi ri-analizzare tutto partendo dall'inizio e capire cosa hai sbagliato. Anche nelle situazioni più disperate e credimi, ne ho esperienza, c'è qualche possibilità di ribaltare la situazione. Ci vuole impegno, fatica e perseveranza anche se risollevare una situazione difficile è più complicato che partire da zero.
Chi chiude un'attività di questo tipo tende ad adossare la responsabilità alla mentalità della gente oppure alla zona che snobba questo genere di mercato. Tania Bianchi, una professionista nella comunicazione che collabora con la nostra azienda, dice: chi vuol fare trova il modo, chi non vuol fare trova le scuse. Condivido questo pensiero al 100%.
Tania dice anche: chi non cambia rimane dove è. Quindi se il tuo mercatino dell'usato non funziona bene, dovresti iniziare a cambiare qualcosa, prima che sia troppo tardi. Dovresti mentalmente spostarti dalla zona di comfort, dove tutto è una routine e dove le cose vengono fatte nel solito modo, alla zona di apprendimento, dove si affrontano costantemente le novità e si investe in formazione.
Sottolineo che il tasso di mortalità di un mercatino dell'usato autonomo, rispetto ad un Mercatopoli è statisticamente di circa 8 volte superiore. Proponendoci come azienda che può fornire, oltre che l'affiliazione in network franchising, anche il solo software di gestione, questi dati statistici sono nelle nostre disponibilità e li analizziamo sempre attentamente. Ovviamente una proposta in network franchising come Baby Bazar o come Mercatopoli è molto strutturata e può contare sull'esperienza di anni di lavoro e di centiania di negozi: gli errori che inevitabilmente ogni imprenditore compie all'inizio della sua carriera, sono monitorati, identificati e corretti con tempestività.
Voglio infine analizzare i motivi più frequenti che causano l'insuccesso di alcuni mercatini dell'usato. Non sono moltissimi quelli che chiudono, sicuramente non di più di qualsiasi altra attività commerciale. Ma quelli che hanno chiuso rappresentano una base dalla quale fare delle considerazioni.
Pianificazione economica insufficiente
Questo è il principale motivo di chiusura. Sei partito con risorse insufficienti e ora non sai come porre rimedio ad una situazione cronica di scarsa liquidità. Le banche, in quesa situazione, difficilmente ti aiuteranno. Stai comunque cercando di tagliare al massimo le spese di gestione e probabilmente hai già eliminato gli investimenti pubblicitari. Utilizzi il denaro dei clienti accantonato per i rimborsi, per pagare le spese di gestione. Se sei in questa situazione hai solo due possibilità: o puoi disporre di un corposo finanziamento o è meglio che chiudi subito per limitare i danni. Usualmente chi è in questa situazione ha sottovalutato l'importanza dei business plan oppure non ha ricevuto i finanziamenti necessari e ha deciso comunque di provarci.
Errata localizzazione o dimensione troppo piccola del punto vendita
Punti vendita troppo piccoli o mal localizzati non permettono di raggiungere quella soglia di ricavi che ti permettono di contare su un flusso costante di liquidità e quindi di coprire le spese. L'errata localizzazione può essere compensata parzialmente con un maggior incremento pubblicitario, ma potrebbe non essere sufficiente. Potresti trovarti nella situazione di erodere lentamente le tue disponibilità finanziarie. Un errore così grave è risolvibile solamente cambiando l'ubicazione dell'attività, quindi con un trasferimento.
Scarso investimento pubblicitario
Probabilmente pensi, e sbagli di grosso, che la pubblicità sia una spesa; è invece un'investimento che deve obbligatoriamente essere pianificato e mantenuto nel tempo. Puntare sul solo passaparola, non è assolutamente sufficiente. Ricorda che il mercatino dell'usato è un'attività che va sempre meglio più ci sono clienti: l'aumento delle vendite non è progressivo all'aumentare dell'utenza bensì esponenziale.
Scarsa fidelizzazione
I clienti visitano il tuo negozio ma difficilmente ritornano o ne ritornano comunque in numero insufficiente. Solitamente la questione si tende a legarla alla zona o alla mentalità della gente: è una scusa. Se non riesci a fidelizzare i clienti dovresti lavorare sull'impostazione del negozio, sul sistema che deve essere fortemente orientato al cliente, sulla disposizione dei reparti, sugli atteggiamenti del personale a contatto con la clientela, compreso il tuo. Questa è forse la questione più facile da risolvere dal punto di vista tecnico, ma è la più difficile dal punto di vista psicologico. E' necessario mettersi in discussione, senza scuse.
In realtà esiste un campanello d'allarme che indica che l'attività non va come dovrebbe che è rappresentato dalla mancata crescita del venduto. Se il punto vendita, nei primi tre anni, non cresce costantemente, c'è qualcosa da sistemare. La tipologia dell'attività e il particolare sistema permettono una costante e, in genere lineare, crescita. Questo avviene soprattutto nei mesi che io definisco "di crescita": marzo, aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre. Gli altri sono mesi "di consolidamento".
La crisi economica è infine un'ottimo alibi per sostenere che la propria attività non funziona come dovrebbe ed è una delle più gettonate, assieme alla mentalità della gente e alla zona particolare. Addurre queste scuse, non ti porta da nessuna parte e non ti aiuta a migliorare. Quindi ti prego di smetterla e di iniziare a cambiare qualcosa.
Imprenditori dell'usato
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