Usare marchi copiati, simili oppure evocativi, è reato
Non penso sia particolarmente difficile essere originali e inventarsi un marchio o un nome, quando si vuole aprire un mercatino dell’usato.
Ho addirittura pubblicato un contenuto con parecchi consigli per chi vuole trovare il nome giusto per il proprio mercatino dell’usato.
Eppure riscontro sempre più spesso un sacco di persone che copiano i segni distintivi dei nostri network, magari modificando solo pochi dettagli.
A volte il nome è assolutamente il medesimo, in altri casi vengono inserite poche lettere oppure viene ripreso il carattere evocativo dell’insegna per ottenere una combinazione somigliante.
Va anzitutto chiarito che il marchio è un segno, una dicitura o una figura che permette di distinguere i prodotti o i servizi, realizzati o distribuiti da un'impresa, da quelli delle altre aziende. Chi intende proteggere il proprio marchio deve procedere alla registrazione, per riservarsi i diritti esclusivi che consentano di impedire l’uso non autorizzato, da parte di terzi, dello stesso marchio o di un marchio simile.
A livello aziendale per esempio, per tutelare i loghi on-line, utilizziamo degli strumenti di monitoraggio che ci permettono di riscontrare l’eventuale utilizzo illecito dei nostri marchi. Consiglio di fare altrettanto.
Per tutelare i nostri loghi on-line, utilizziamo degli strumenti di monitoraggio che ci permettono di riscontrare l’eventuale utilizzo illecito dei nostri marchi. Inoltre ci arrivano segnalazioni di presunti abusi da clienti, affiliati e colleghi. Colgo l'occasione per ringraziarli per il lavoro svolto.
Di norma per le violazioni on-line, provvediamo immediatamente ad elevare una violazione di copyright all’azienda che ospita la pagina (Google, Facebook, provider di servizi internet) e normalmente otteniamo, nel giro di poco tempo, la chiusura della pagina stessa.
Nei casi di violazione più grave ovvero quando riscontriamo la violazione off-line (ad esempio un negozio dell’usato che utilizza un marchio simile al nostro), provvediamo al deposito di una denuncia querela, direttamente presso la Procura della Repubblica.
L’azione legale sia in sede penale che ovviamente civile, così come pure eventuali denunce e successivi ricorsi, sono un atto dovuto a tutela di tutti i nostri affiliati, nei confronti di coloro i quali approfittano del lavoro altrui ottenendo vantaggi assolutamente immeritati.
Per la contraffazione, l'alterazione o l'utilizzo di marchi o segni distintivi protetti (ovvero di brevetti, modelli e disegni), è prevista dal nostro ordinamento, una pena sia detentiva (reclusione da sei mesi a tre anni) sia pecuniaria (multa da 2.500,00 a 25.000,00 Euro). Inoltre il responsabile della violazione, potrà essere chiamato in sede civile a risarcire i danni causati al legittimo titolare del segno distintivo e a quei soggetti che ne fanno legittimamente uso.
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